La Ricerca

La ricerca pedagogica condotta secondo i presupposti teorici e la metodologia della Clinica della Formazione offre la possibilità di sviluppare una conoscenza di tipo qualitativo sui fenomeni e i processi educativi e formativi, senza eluderne la complessità e le ambiguità. La Clinica della Formazione si colloca nell’ambito qualitativo della ricerca pedagogica: non ha pretese di esaustività né di oggettività, ma di rilevazione e di approfondimento di fenomeni significativi dal punto di vista pedagogico.
Tale stile di ricerca fa emergere le strutture latenti dell’esperienza formativa: quegli aspetti spesso non visibili che producono reali effetti formativi.

La ricerca tematica con la Clinica della Formazione studia situazioni, processi, dispositivi educativi e formativi, e attraverso il suo ancoraggio alla realtà concreta genera una conoscenza situata, in grado di sollevare questioni, porre interrogativi, promuovere un atteggiamento critico in merito ad essi, indicare potenziali elementi di riflessione, individuare strategie di cambiamento effettivamente percorribili. I soggetti coinvolti nella ricerca tematica hanno il ruolo di testimoni privilegiati in quanto direttamente o indirettamente coinvolti nelle situazioni oggetto di ricerca: la loro partecipazione è essenziale in quanto essi forniscono il materiale narrativo ed esperienziale a partire da cui costruire una conoscenza clinica e critica del fenomeno formativo. In questo approccio di ricerca non si tratta di comprendere cosa si celi dietro ai comportamenti individuali, ma di valorizzare i contributi individuali per comprendere come si costruiscono significati e vissuti condivisi in grado di costituire la specifica qualità pedagogica del fenomeno indagato. Il ruolo del gruppo di ricerca è essenziale nel garantire l’efficacia della metodologia e la validità dello stesso processo di ricerca.

La Clinica della Formazione fa propri gli strumenti di indagine fondamentali della ricerca qualitativa, quali l’osservazione partecipante, le interviste o i colloqui in profondità, l’analisi di testi documentali, l’istituzione di gruppi di ricerca. Ciò che la distingue da altre tipologie di ricerca qualitativa è inerente ai criteri di progettazione e di allestimento degli strumenti, come pure alle modalità di lettura, interpretazione e elaborazione dei dati, il cui forte riferimento è dato dal presidio di un setting specifico, dai suoi vincoli e dalle sue regole.
Obiettivi generali di questa ricerca sono l’individuazione di latenze affettive e cognitive, rappresentazioni e modelli pedagogici impliciti in pratiche professionali educative e formative, con la finalità di promuovere effetti di comprensione modificatrice e di ricaduta autoformativa sui soggetti coinvolti (ripensamento del proprio stile educativo e formativo, problematizzazione delle metodologie, degli strumenti e delle competenze educative solitamente utilizzate, consapevolezza critica dell’appartenenza ai contesti educativi e formativi).